LA MEMORIA DELLA CENERE


La memoria della cenere

di Chiara Marchelli
NN Editore, 2019
18.00 €

Chiara Marchelli torna in libreria con un altro romanzo estremamente intimista, dopo Le notti blu, e lo fa con NN Editore.

La memoria della cenere è il racconto in prima persona di Elena, una scrittrice valdostana che, in seguito a un aneurisma cerebrale, è alla ricerca di nuovi punti di riferimento per ritrovare se stessa, ridare una direzione e una stabilità alla propria vita, alle proprie emozioni. Lo spaesamento è a tutto tondo: trasferitasi da New York in un paesino della Francia centrale insieme al proprio compagno, è ancora in fase di orientamento e assestamento. Il passaggio dalla metropoli alla dimensione provinciale è già di per sé claustrofobico, ma a peggiorare le cose ci si mette anche il Puy de Lúg, un vulcano da molti anni quiescente che decide di svegliarsi proprio ora. I genitori di Elena sono arrivati a visitare la figlia e si trovano tutti bloccati in casa, in balia del magma che non si decide a fuoriuscire.
Il percorso di rinascita cui la protagonista va incontro si costruisce su una miriade di ricordi che affiorano alla memoria. Scene, immagini, pennellate dal passato la legano e la slegano a più riprese alla e dalla famiglia, da Patrick e da se stessa.

Sono ricordi. Ricordi che non pensavo di avere nemmeno più. E poi altri, altri che si ripetono, incalzanti dal passo veloce e buttato in avanti.

Il racconto degli eventi a tratti è sospeso da questo flusso di pensieri che erutta prepotentemente sulla pagina senza nessun rispetto per la trama, che dovrà attendere il suo momento per essere ripresa, così come la lava del vulcano finalmente fuoriesce e si riversa sulle pendici del Puy de Lúg senza guardare in faccia a niente, case, greggi e uomini.

Dopo mesi di malattia, comincia a farsi impellente il bisogno di essere di nuovo padrona della propria vita, delle proprie scelte e del proprio tempo, senza sentirsi dipendente dagli altri. Elena fatica ad accogliere  l’attenzione che chi le sta accanto le dedica e sembra trovare solo in Bruno, un vecchio insegnante conosciuto da poco in Francia, quella giusta distanza per potersi lasciare andare alla confidenza.

Una vita trascorsa lontano dal nido familiare, quella di Elena, che da ormai dieci anni se n’è andata dalla Valle D’Aosta dove è nata e non ha intenzione di farvi ritorno.

… se la fuga è abbastanza lontano, scappare la prima volta equivale a imprimere l’andamento di una vita. Il rischio è non capirlo e illudersi che si tratti del progredire naturale delle circostanze.

Una scelta, questa, che i genitori, in particolare la madre, faticano molto a capire e ad accettare. Una scelta che porta con sé un’inevitabile dose di senso di colpa, ma anche il bisogno di dimostrare di stare bene, di essersi realizzati e, infine, la voglia di essere rispettati. Un carico non da poco che ho portato io stessa sulle spalle, per sette lunghi anni, prima di cedere e tornare. Ma qui l’idea di un ritorno è impensabile, è priorità di Elena fare i conti con le emozioni e i sentimenti che accompagnano la sua convalescenza. La testa le è scoppiata senza nessun preavviso (al contrario del Puy de Lúg che se la prende comoda prima di lasciarsi andare del tutto) e rimettere insieme i cocci è più lungo e difficile del previsto. Ora è necessario un luogo neutro, nuovo, per potersi concentrare su stessa senza distrazioni esterne.

Non era mio, ed era per quello che lo volevo. Un luogo che non somigliasse a ciò che non ero più.

Quella di Chiara è una voce coraggiosa, che non ha paura di esternare anche quei pensieri meno politically correct, quei sensi di fastidio che spesso ci accompagnano nella vita di tutti i giorni, ma che preferiamo tacere per non risultare poco gradevoli. Anche il corpo viene trattato senza pudori e con la naturalità che dovrebbe essergli riservata infrangendo anche il grande tabù delle mestruazioni che nomina più volte senza giri di parole, in quanto parte della vita di una donna.

Una lettura senza dubbio intensa, dai toni a tratti drammatici, con qualche punta di leggerezza in qua e in là per stemperare il magma di emozioni che ribollono lungo tutto il libro.

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