LE MIE LETTURE ESTIVE parte 2ª

L’estate procede e anzi la fine di agosto è sempre più imminente e si comincia a respirare aria di rientri. In realtà le mie ferie marine sono ormai lontanissime e sono state decisamente troppo brevi, quindi sono pronta per una nuova vacanza che mi porterà lontano da spiagge e sole, ma che non vedo l’ora di iniziare. La meta è piuttosto insolita, me ne rendo conto… e non mancano gli sguardi sorpresi quando la menziono, ma non mi lascio certo spaventare per così poco: la Polonia mi attende  e io sono curiosissima!

Nel frattempo le mie letture estive stanno procedendo alla grande e tra fine luglio e metà agosto ho accumulato un po’ di nuovi titoli di cui vi voglio parlare… poi vi do appuntamento a settembre per gli ultimi aggiornamenti estivi (e lunedì 3 si ricomincia con il Calendario Letterario, occhio!).

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The Passenger – Islanda
(Iperborea)
18.90 €

Un vero e proprio viaggio in Islanda attraverso un’eterogenea raccolta di articoli, che tocca le tematiche più varie, con originalità e talvolta anche un tocco di leggerezza. Il boom di turisti che letteralmente invadono ogni anno il Paese a partire dalla crisi economica del 2008, il panorama musicale, l’ambiente molto meno incontaminato di quanto non si possa immaginare, la politica, la religione e tanto altro. Un collage di voci, alcune islandesi e altre straniere, impacchettato con grande cura e rifinito con belle fotografie, che ci restituisce un ritratto autentico dell’isola, da approfondire a proprio gusto in rete o con una vera visita sul posto.
La varietà degli argomenti e il taglio giornalistico si prestano molto bene per una lettura spezzettata, da completare con i propri tempi o persino da gustarsi un pezzettino ogni tanto. Io, ad esempio, ho divorato una prima parte prima delle ferie in Grecia, dove ho invece ceduto la rivista al mio compagno, per poi riprenderla al mio rientro a casa. Anche per questo credo che «The Passenger» non deluderà nemmeno lettori meno voraci o più attratti da un buon numero di «Internazionale» che da un libro di narrativa (vedi ad esempio il compagno che mi ha rubato la rivista in vacanza). Ma anche per chi ama i libri c’è di che saziarsi, con i Consigli d’autore di Jón Kalman Stefánsson (l’autore de I pesci non hanno gambe e Grande come l’universo) e la sezione finale Per approfondire, in cui vengono indicati titoli di narrativa e saggi.

Un volume ben riuscito, ottimo anche da regalare.
Ora l’attesa per il prossimo numero, dedicato all’Olanda, è bella alta… per non parlare poi dei seguenti, sulla Norvegia e sul Giappone.

→ Consiglio: seguite l’account Instagram thepassengermagazine, che ripropone alcune delle foto del volume e altre immagini a tema.

Mirko Sabatino
L’estate muore giovane
(Nottetempo)
16.00 €

Ancora una storia di ragazzini e ancora un romanzo ambientato negli anni ’60… quest’anno va così (vedi Le mie letture estive parte 1ª).

Siamo nel 1963, in un paesino del Gargano.
Primo, Mimmo e Damiano hanno dodici anni, è estate e la loro è un’amicizia davvero speciale, cieca e incondizionata, di quelle che forse si possono avere solo a quell’età e che loro hanno sigillato con un patto di sangue. Le giornate si svolgono interamente all’aperto, lontano dagli adulti, che si vedono solo all’ora dei pasti e che per lo più risultano assenti. Una realtà che mi riporta ai racconti di giovinezza di mio padre, anche lui in quella stessa Puglia, anche lui molto spesso per strada.

In un paese in cui tutti conoscono tutti è inevitabile ascoltare le voci che girano su di sé e sulla propria famiglia e così tocca anche ai tre protagonisti che proveranno a incassare insieme le umiliazioni nel tentativo di diventare grandi. Mirko Sabatino parla infatti di famiglie ferite che a fatica riescono a tenere insieme i cocci, e ci riescono anche grazie a quegli stessi ragazzini che si accollano su di loro una parte del peso. Ma tra le pagine di questo bellissimo libro sono diversi i temi profondi e a volte spinosi che accompagnano e determinano il corso degli eventi.
Il senso della catastrofe è imminente e palpabile fin dalle prime righe e la tensione narrativa salirà in un lungo climax che toccherà il suo culmine solo sul finire del libro.

Un romanzo di formazione, dunque, dove avventura e mistero vengono arricchiti da un pizzico di macabro. Una storia che richiama a più riprese Stand by me (di cui personalmente ho visto solo il film… l’ultima volta proprio pochi giorni fa, per caso), cui l’autore sembra essersi effettivamente ispirarsi, ma non per questo meno originale e riuscito.
Un libro perfetto per un’estate torrida, per rivivere meglio quella in cui Primo, Damiano e Mimmo diventano di colpo adulti.

→ Ringraziamenti: più che dovuti, a Francesca che da mesi osanna questo romanzo e ad Arturo che me l’ha ulteriormente ricordato poco fa, con i suoi consigli da spiaggia.

Christopher Isherwood
Addio a Berlino
(Adelphi)
12.00 €

Un ottimo consiglio di lettura raccolto durante l’ultimo Books and Brunch di Libriccino.

Berlino tra il 1930 e il 1932, le prime avvisaglie e pian piano l’ascesa del nazismo, che comincia a seminare intolleranza, odio e violenza. Ce lo racconta il giovane Isherwood, di Londra, che a Berlino insegna inglese e tenta di scrivere un romanzo. Nel frattempo frequenta uomini e donne sia tedeschi che stranieri, appartenenti a diversi ceti sociali: da Sally, aspirante attrice, disposta a vendere se stessa pur di conseguire il suo obiettivo; Otto, poco più che un ragazzino, di famiglia poverissima, ma ugualmente viziato e fannullone; Peter, anche lui inglese, ossessivo e paranoico, bramoso di una qualunque compagnia pur di fuggire da se stesso; Natalia, giovane ebrea, figlia di impresari, fredda ed estremamente sincera, ma a tratti infantile; infine Bernhard, imperscrutabile, dagli inviti improvvisi e mai privi di secondi fini. In questo panorama si fanno breccia l’odio e la violenza scatenati dal nazismo che segnerà il destino di mezzo mondo.

Un racconto scritto nel ’39, ma che richiama numerosi aspetti della realtà italiana (ma non solo) di oggi. L’intolleranza e ferocia dei primi anni ’30 non è forse la stessa che troviamo dietro alle orribili aggressioni, alle parole violente vomitate sui social, alle minacce e alle invettive che animano questa indegna e vergognosa caccia all’immigrato di cui siamo tutti testimoni? Non calza forse a pennello la considerazione semplice e schietta di Herr Brink, insegnante presso il riformatorio di Berlino?

→ Citazione: 
«A volte perdo quasi la speranza. Sembra che oggigiorno ci sia una cattiveria che, come un morbo, infetta il mondo».
E anche io ogni tanto la perdo, la speranza.

Mario Rigoni Stern
Stagioni
(Einaudi)
10.00 €

Un tripudio di natura: montagna, alberi, fiori, uccelli, cervi, camozze… tutti intessuti in un’unica poesia, fatta di ricordi, racconti e pensieri.

Rigoni Stern presenta il suo Altopiano di Asiago attraverso una serie di flash e brani che, suddivisi nelle quattro stagioni, si snodano lungo un arco temporale particolarmente ampio, andando dalla sua infanzia ai suoi ultimi anni. Tra queste pagine è evidente come gli eventi, ma anche la quotidianità stessa degli uomini, si adattino via via ai ritmi lenti, cadenzati e ciclici della natura. Il silenzio dell’inverno e la neve, il risveglio della primavera allo sciogliersi graduale dei ghiacci e la voglia di stare all’aria aperta, poi le lunghe giornate dell’estate e infine il ritorno alla quiete della casa durante gli autunni piovosi, in attesa che cada la prima neve. In questo racconto, rientra anche la caccia, presentata come parte stessa di un equilibrio in armonia con la natura, vista addirittura come occasione per monitorare da più vicino le specie animali. Devo dire che questa visione non mi ha proprio convinta e ho faticato non poco a leggere di battute di caccia in cui si accumulano come se niente fosse lepri, beccacce e galli cedroni. Ma tutto va ovviamente inserito nel proprio contesto, fatto di tradizioni, consuetudini e sensibilità proprie di ogni tempo e ogni luogo, lasciando da parte giudizi superficiali.

In tutto ciò fa più volte capolino anche la guerra, la Seconda guerra mondiale, in l’Albania e poi in Russia, ma ritroviamo anche la Prima, attraverso i racconti di un lontano cugino. Uno dei temi più ricorrenti dell’autore che si porta ancora dietro il segno indelebile della Campagna di Russia e della tragica esperienza del Lager.

→ Curiosità: una scoperta la mia, a lungo meditata… quindi anche un approdo. Rigoni Stern mi chiama da tempo, con il suo amore per la montagna e la sensibilità verso la natura e in questi ultimi anni sono stati in tanti a lanciare pietruzze perché io potessi finalmente decidermi a leggere i suoi scritti, da Paolo Cognetti… a Marina di Internostorie (→ altro account Instagram da seguire!). Quindi grazie, perché ora non credo che potrò fermarmi e proseguirò prestissimo nella scoperta di questo grande autore.

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