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Lèggere Leggére |
Siamo arrivati un po’ di corsa, ma non volevamo farvi partire per le vacanze senza pensare anche a loro, ai vostri bambini! Ed è così che ho chiesto a Samantha, Chiara e Andrea della libreria per ragazzi Lèggere Leggére di consigliarci qualche lettura per i più piccoli, da portarsi in spiaggia, ma non solo.
Lèggere Leggére è una libreria giovanissima che si rivolge a bambini e ragazzi di tutte le età, nel cuore di Castel Maggiore, organizzando letture (anche in lingua originale), trasferte nel parco con la bici dei libri e tanto altro.
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I tre libri che vi proponiamo oggi si rivolgono a lettori di età diverse, ma hanno due elementi comuni. Innanzitutto sono libri brevi, tascabili, perfetti da infilare in valigia. Sono libri “leggeri”, non solo dal punto di vista del peso ma anche della scorrevolezza della narrazione: si lasciano leggere in un pomeriggio. Il secondo elemento comune è la profondità: sono capaci di toccare temi profondi, attuali, anche tristi, senza per questo diventare pesanti.
Riflettono perfettamente la nostra idea di letture estive, ed è per questo che ve li proponiamo: perché l’estate è il momento della spensieratezza, ma non del vuoto.
Kate Milner
Il mio nome non è rifugiato
(Les Mots Libres)
dai 4 anni
15.00 €
Da una giovane casa editrice bolognese arriva in traduzione dalla Scozia un albo illustrato che racconta il viaggio dei migranti ai più piccoli. Con parole semplici, essenziali, una mamma spiega a suo figlio che dovranno partire, lasciare gli amici e la loro città, attraversare momenti difficili di attesa e disagio, per giungere in un posto sicuro, con una nuova lingua e nuovi amici. Tanti sono i libri, anche splendidi, che raccontano il viaggio dei migranti; questo si distingue per la capacità di cogliere perfettamente il punto di vista del bambino: il viaggio avrà sì un aspetto di difficoltà e tristezza, ma non mancherà di avventura, speranze, nuove possibilità. Al piccolo è così concesso di essere autenticamente bambino, persona e non solo – come anche il titolo suggerisce – uno dei tanti rifugiati in fuga. Per ridurre la distanza tra il protagonista e chi, come i nostri figli, non vive in prima persona la migrazione, in ogni pagina si trova una domanda che permette al lettore adulto di giocare con il bambino a immaginare cosa metterebbe lui nel suo zaino, cosa si aspetterebbe di trovare, come vivrebbe la situazione raccontata. Un interessante esperimento che, senza trasformare il libro in un noioso testo didattico, diventa ulteriore occasione per sviluppare immedesimazione ed empatia.

Ulf Stark
Sai fischiare, Johanna?
(Iperborea)
dai 7 anni
9.00 €
Può un libro per bambini parlare di morte, e per di più della morte di una persona cara, restando leggero e piacevole? È il risultato pienamente centrato da Sai fischiare, Johanna?, vincitore quest’anno del Premio Andersen nella categoria 6/9 anni. La storia ha inizio quando uno dei due bambini protagonisti – che è anche narratore – si vanta con l’amico Bertil di aver ricevuto un regalo in denaro da suo nonno. Bertil però il nonno non ce l’ha, ed è molto invidioso dell’amico: sembra che avere un nonno sia molto utile! Su suggerimento dell’amico decide allora di adottare un nonno là dove abbondano, in casa di riposo. Con estrema naturalezza l’anziano Nils e Bertil si adottano a vicenda, l’uno felice di ricevere visite e di affidare i suoi ricordi a un nipote, il piccolo contento di avere finalmente anche lui un nonno. L’anzianità, la malattia, trapelano tra le righe senza mai diventare protagoniste, fino a un finale che riesce a essere lieto e triste al tempo stesso.
Un libro sottile sottile ma molto intenso.

Guus Kuijer
Per sempre insieme, amen
(Feltrinelli Kids)
dai 10 anni
11.00 €
E poi c’è Polleke: il ritratto perfetto di una ragazza di 10-12 anni, a cavallo tra infanzia e adolescenza, con le preoccupazioni di chi vede il mondo cambiare intorno a sé e dentro di sé, ma non se ne lascia turbare più del necessario. Eppure ci sarebbero tutti gli elementi per un romanzo di crescita dei più pesanti: i genitori separati, la nuova relazione tra la madre e il maestro, il padre assolutamente inaffidabile, perso nei suoi vizi e incapace di trovare uno scopo nella vita, un amore contrastato, un’amica traditrice… Polleke vive intensamente tutto ciò, ma non si fa sovrastare; lo attraversa lasciandosi toccare quel tanto che basta per non farsi affondare, e risponde con la poesia. Brevissimi componimenti in cui trasferisce l’inquietudine che – anche in situazioni familiari più “semplici” – è caratteristica della sua età, e insieme la bellezza che sa cogliere con grande naturalezza dalle piccolissime cose quotidiane, in particolare quando va a trovare i nonni (paterni) nella loro fattoria in campagna.
Dicono che le poesie
devono parlare di sofferenza
ed è vero:
questo è un inno alla sofferenza
trallallero.
⟿
Dove trovate Samantha, Chiara e Andrea?
Lèggere Leggére
Piazza Amendola
Castel Maggiore
⟿
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