DAL TUO TERRAZZO SI VEDE CASA MIA
Un po’ influenzata dal tormentone del momento «i racconti non vendono» che continuano a ripetere tutti, un po’ per ricerca, per poter scegliere le letture delle serate de La Sere vi legge… in questo ultimo anno sono passate per le mie mani diverse raccolte, alcune lette meticolosamente dall’inizio alla fine, altre spulciate in qua e in là.
Come per la letteratura tutta, ci sono pagine che mi folgorano e altre che mi annoiano o mi lasciano del tutto indifferente, ma raramente mi è capitato di leggere una raccolta tutta d’un fiato senza battere ciglio. Spesso infatti rallento la lettura, la intermezzo con altri libri o semplicemente mi trascino per settimane sullo stesso. Inoltre, dopo un certo numero di racconti, sento il bisogno di tornare ai miei romanzi e lasciarmi cullare per pagine e pagine in un lungo viaggio. Qualche volta invece, poche, non riesco a staccarmi da un racconto e, terminato uno, inizio di corsa il seguente, rapita dalla curiosità di sapere cosa succederà.
Ma forse è proprio questa libertà di scegliere di volta in volta come leggerlo, quanto allungarlo e quando abbandonare il libro che fanno di lui un genere prezioso, che pian piano sento di cominciare a conoscere e ad apprezzare.
Tutta questa introduzione per dirvi che nelle prossime settimane vi proporrò alcune riflessioni sulle ultime raccolte di racconti che ho avuto il piacere di leggere e oggi cominciamo subito con un esordio.
DAL TUO TERRAZZO SI VEDE CASA MIA
14.00 €
Un esordio, dicevo, quello di Elvis Malaj – origine albanese, in Italia da quindici anni – che gli ha fruttato un posto tra i dodici semifinalisti del Premio Strega 2018.
- Vorrei essere albaneseIl primo della raccolta, che ti fa entrare subito nel mood del libro, con la giusta dose di (auto)ironia e di scontro con la realtà. Le prime due pagine si prestano particolarmente bene da leggere ad alta voce e da recitare come un monologo davvero esilarante.
- Morte di un personaggio
L’ultimo, un racconto più complesso degli altri e più completo, sviluppato proprio come un piccolo romanzo, del quale ha anche la tensione narrativa. I personaggi si svelano meglio e si lasciano andare a riflessioni e a slanci quasi poetici. Molto interessante anche il racconto dentro al racconto.
… continua a ripetere come un mantra il personaggio di Vorrei essere albanese… e io aggiungo, proprio oggi, proprio in queste settimane:
«Ma magari!».
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