#PARLAchiLEGGE 34

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#PARLAchiLEGGE è una rubrica che esce quando può con una breve intervista a un lettore. 

 

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PARLA CHI LEGGE

No, #PARLAchiLEGGE non si è estinto, si è solo preso una pausa vista la perenne corsa in cui si sono momentaneamente (spero) trasformate le mie giornate, ma ecco che torna con una nuova ospite. E allora lasciamoci meravigliare un po’ dai suoi racconti.

Che Silvia sia una fervida lettrice lo si coglie subito anche scorrendo il suo account Instagram, sempre ricco di spunti interessantissimi da aggiungere all’eterna lista dei desideri… e oggi ce lo conferma lei stessa, con questa bella intervista.



Quanti libri hai letto negli ultimi dodici mesi?
Sarà che non sono mai stata brava a far di conto, ma sinceramente non faccio molta attenzione alla quantità di libri che leggo. Così, a spanne, direi all’incirca un’ottantina. Parecchi, ma molti meno di quelli che avrei voluto leggere e di quelli che ho acquistato nell’ultimo anno. Ci vorrebbero due vite: una per leggere e una per lavorare.

Carta o digitale? 
Carta, senza indugi. A dirla tutta, col digitale ci avevo anche provato, attratta soprattutto dal risparmio in termini di spazio, ma l’innamoramento è stato più che altro una cotta passeggera, un breve flirt. Alla lettura digitale manca qualcosa: il libro, inteso come oggetto fisico che ha una sua consistenza, un suo peso, un suo odore… una sua vita.

Libreria, internet o biblioteca? 
Libreria e Internet. Con un lavoro impegnativo, a tempo pieno, non ho moltissimo tempo libero e Internet mi viene in aiuto. In biblioteca ci andavo solo per studiare all’università, mai per leggere. Sarà che tendo ad avere un rapporto molto esclusivo con i miei libri e considero la lettura un momento intimo, da vivere un po’ appartati rispetto al mondo.

Se ti chiedessi due titoli? 
Per me è sempre difficile individuare i preferiti e direi che non ne ho. Ci sono dei libri a cui sono particolarmente affezionata. Per esempio, Gli occhiali d’oro, di Giorgio Bassani, autore letto ancora alle superiori che amo per il garbo e la delicatezza della sua penna. O La casa in collina di Cesare Pavese (Einaudi), sul quale avrei voluto fare la mia tesi di laurea prima che Meneghello mi conquistasse. E poi Alice Munro, che mi ha avvicinato al racconto, genere che fino a quel momento non avevo amato molto. Ma anche Benni e il suo dolcissimo Margherita Dolcevita (Feltrinelli)…
Lo sapevo che non ce l’avrei mai fatta a indicare solo due titoli. E sono certa che appena ti avrò dato questa risposta, me ne verranno in mente molti altri…

Per immaginarti meglio, dove leggi di solito? 
Leggo a casa mia, sul divano, oppure sul letto.

In base a quale criterio hai ordinato i libri, nella tua libreria di casa? 
Nessun criterio! La mia libreria, peraltro ancora in fase di allestimento perché ho cambiato casa qualche mese fa, riflette il mio disordine vitale… che è poi la mia caratteristica. Mi capita di guardare con invidia quelle librerie perfettamente ordinate, con i libri catalogati per casa editrice, colore o chissà quale altro criterio, ma una libreria ordinata non la sentirei nemmeno mia. Anche perché continuo a spostare i libri, a prenderli in mano, a sfogliarli. E non essendo brava a fare ordine, li lascio poi liberi di vagare per casa.

È il momento della confessione: un libro che hai abbandonato? 
Nessuno scompare davvero, di Catherine Lacey (Edizioni SUR). Non mi pronuncio sulla qualità del libro, che mi dicono sia molto bello; semplicemente, credo non fosse il nostro momento perché, ne sono convinta, ogni buon libro ha il suo. Basta attendere con pazienza, restare in ascolto e lasciarsi attrarre dalle pagine; così, quando ci chiameranno, saremo pronti.

Confessione n.2: segnalibro o vergognose orecchie? 
Vergognose orecchie, nonostante una nutrita collezioni di segnalibri che si ingrossa sempre di più. Un tempo le odiavo, ora le interpreto come segni tangibili del mio passaggio tra le pagine, insieme a sottolineature e appunti, apportati rigorosamente a matita!

Una foto della tua libreria di casa?
La mia libreria non è molto fotogenica, un po’ come me. Del resto, sono solo all’inizio del suo allestimento e c’è ancora tanto lavoro da fare.

Una parte della libreria di Silvia
Una parte della libreria di Silvia

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2 risposte

  1. Anonimo ha detto:

    Bella intervista!
    C'è solo un piccolo errore: Nessuno scompare davvero è stato pubblicato da SUR Edizioni, non da NN Editore.

    P.

  2. la Sere che legge ha detto:

    Ops… ti ringrazio moltissimo della segnalazione. Ho già corretto… mea culpa!:$

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