#PARLAchiLEGGE #29

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#PARLAchiLEGGE è una rubrica quindicinale. Ogni 2 mercoledì esce una breve intervista a un lettore. 


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Parla chi legge

Oggi parliamo con… Veronica!

Ho conosciuto Veronica in libreria a Parma: due bolognesi in trasferta per amore dei libri… non poteva che nascerne un’amicizia. Se poi ci metti che eravamo lì per la presentazione de Le otto montagne, che lei era insieme a due persone che, per vie traverse, conoscevo anch’io e che abitiamo a un isolato di distanza l’una dall’altra… insomma, il gioco era presto fatto. Poi con il tempo abbiamo scoperto di avere altre non so nemmeno io quante conoscenze in comune, tanto che viene da chiedersi come sia possibile che non ci fossimo ancora incontrate. Bè pazienza, l’importante è che ora sia successo!
Con i libri ci lavoro, quindi il mio è un classico rapporto di amore/odio! Sono una redattrice freelance e quest’anno festeggio i miei 10 anni di attività indipendente.
Negli ultimi anni la lettura per svago è diventata un po’ faticosa, perché in vacanza voglio rilassare mente e occhi e sebbene parta ogni volta con le migliori intenzioni (e almeno un libro in valigia!) non sempre alla fine leggo.

Quanti libri hai letto negli ultimi dodici mesi? 
Non considero le letture professionali altrimenti il conto totale delle pagine lette sarebbe una cifra da brivido, perciò ti rispondo circa uno al mese. Semplificando molto, leggo frequentemente libri di linguistica o di grafica (ho una passione infatti per i metalibri, cioè i libri che parlano di libri!), saggi e qualche romanzo caldamente consigliato dalle amiche oppure titoli per cui scatta l’innamoramento improvviso.
Ebbene sì, nel tempo sono diventata molto volubile e per le letture di svago procedo solo ed esclusivamente a istinto… deve proprio scattare un qualcosa perché io dia una chance a un romanzo, che poi letteralmente fagocito in qualche giorno!

Carta o digitale? 
Carta per le letture ponderate o di studio, per i classici o per i volumi di collane ed editori che mi piacciono. Digitale per… i colpi di fulmine! Se mi ronza in testa un titolo – citato in un film o ne ho letto da qualche parte oppure (e succede molto più spesso di quanto si possa pensare!) ho adocchiato qualcosa sbirciando nella libreria di qualcun altro 😉 – lo cerco in tutte le piattaforme e me lo accaparro al più presto, prima di tutto in digitale. Spesso poi, come dicevo, lo leggo tutto d’un fiato.
Ecco… forse sono un po’ compulsiva…!

Libreria, internet o biblioteca? 
Tutti e tre, direi in uguale misura. Prendo in prestito in biblioteca i libri di cui mi voglio fare un’idea (in genere i saggi o romanzi molto recenti) e in particolare amo molto MLOL (Media Library Online), perché è un servizio favoloso, rapido e con un’offerta sempre più ricca.
Mi piace fare acquisti nelle librerie della mia città, anche perché si rivela sempre un’occasione per aggiornarmi sulle tendenze reali del mercato e scoprire altro.
Mi capita però anche di approfittare con soddisfazione degli sconti proposti dagli store online.

Se ti chiedessi due titoli? 
Una cosa divertente che non farò mai più, di David Foster Wallace (Minimum Fax). E’ brillante, intelligente e profondo e mi è capitato spesso di consigliarlo e di regalarne copie. Mi ha acceso la passione per il genere del racconto ed è stato il primo libro di uno dei miei autori preferiti.
E poi il Prontuario di punteggiatura, di Bice Mortara Garavelli (Universale Laterza), perché i punti fermi nella vita sono pochi e… bisogna essere attrezzati!!! 😉

Per immaginarti meglio, dove leggi di solito?
La spiaggia è il mio posto preferito, perché lì ho letto i libri più belli, forse per il rumore del mare o perché ovviamente lì mi rilasso. Ma più banalmente a letto, prima di addormentarmi.

In base a quale criterio hai ordinato i libri, nella tua libreria di casa? 
Direi per argomento… ma tutte le volte che ho traslocato ho pensato di ordinarli diversamente, cioè per autore. Anche se tuttora non sono convintissima, torno però sempre all’idea originale.

È il momento della confessione: un libro che hai abbandonato? 
Devo ammettere che non ne ho abbandonato solo uno ma proprio tanti! Sono fieramente non completista. Mi spiego meglio: credo nella teoria per cui non è affatto detto che se un autore ti piace ti piaceranno per forza tutti i suoi libri! Né i precedenti figuriamoci i successivi, anzi spesso ho provato delusione.
Però, se ci rifletto un attimo, direi di poter riassumere la risposta dicendoti la letteratura sudamericana! Proprio non mi prende e ho mollato diversi titoli. Da Amado a Vargas Llosa e perfino Cent’anni di solitudine di Gabriel García Marquez (Mondadori)… che non ricordo se ho terminato o abbandonato. Faccio un’eccezione forse per Borges. E dire che le atmosfere dei film mi piacciono sempre molto. Ah, proprio tu mi hai consigliato Umami di Laia Jufresa (Edizioni Sur), prometto di riprovarci.

Confessione n.2: segnalibro o vergognose orecchie? 
Segnalibro! Ne ho tantissimi, che sono feticci. Ah, lascio il segnalibro all’interno del libro quando lo finisco.

Una foto della tua libreria di casa?

La libreria di Veronica

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