IL MIO 2017 DI LETTURE

Quasi tutto – ma non proprio tutto – il mio 2017 di letture

A tre giorni dall’ultimo dell’anno penso di potermi finalmente sbilanciare su quelle che sono state le mie letture di questi dodici mesi. Oramai i giochi sono fatti e dubito di poter aggiungere qualcosa di sostanzioso.

Prima di partire per una mini vacanzina sulle ciaspole, vi lascio quindi un bel riassuntone del mio 2017, fatto di tante pagine, di alcuni grandi entusiasmi, qualche sonoro «no» e tante impressioni tiepidine.

Un anno particolare, caratterizzato, a partire da settembre, da esplorazioni saltellanti, alla ricerca di racconti brevi da proporre alle mie letture pubbliche. E, come già avrete capito da queste pagine, quella del racconto è tutta una novità per me che, come tanti, fino a poco fa snobbavo il genere. In questo ultimo anno o due sembra tornare di moda la raccolta, anche di autori pressoché sconosciuti, spesso proposte anche da giovani case editrici indipendenti, pronte a scommettere sul nuovo. E così un genere fino a qualche anno fa temuto dai colossi dell’editoria, ora torna sugli scaffali e tra le liste dei desideri di molti lettori. Ma devo dire che la mia scelta, così come spiego sempre nel salottino letterario de la Sere vi legge, non è dettata dalla moda, bensì dalla necessità di condensare tutto in massimo 45 minuti di lettura, in primo luogo, e dalla voglia di riscoprire (o anche proprio scoprire) insieme ai miei ospiti alcuni autori che mi auto-precludevo a causa della brevità dei loro scritti.

Ma vediamo un po’ cosa è successo in questi mesi…

40 libri sono passati dalle mie mani (wow, grandissimo record per la Sere!), di cui 26 romanzi, 5 fumetti e 5 albi illustrati. A questi si aggiungono 10 raccolte di racconti spulciate senza essere però portate a termine… almeno per ora.
Il cartaceo si porta ovviamente a casa la medaglia con 33 titoli, contro i 7 su Kindle. Quest’anno sono stati decisamente pochissimi anche i libri presi in prestito ad amici e biblioteca (4 in tutto), mentre rimane una buona varietà geografica, anche se Italia e Stati Uniti sono in netto vantaggio sugli altri Paesi… bisognerà che inizi a viaggiare un po’ di più nel nuovo anno!

Entriamo nel vivo della questione? Ok, tenetevi stretti… sapete che la Sere non ha troppi peli sulla lingua…

Le Top 3 della Sere

    • Le otto montagne di Paolo Cognetti (Einaudi)
      Niente di originale, me ne rendo conto, ma decisamente la lettura che mi ha regalato più emozioni e mi ha lasciato più di tutte idee, riflessioni e sensazioni anche a distanza di mesi.
      A suo tempo ve ne parlai ben più accuratamente e soprattutto a caldo, ma anche ora, dopo tante altre pagine lette, continua a risuonare dentro di me il racconto di Pietro, la sua solitudine, l’amicizia con Bruno, il rapporto incrinato con il padre… e il suo amore per la montagna. Un amore che poi ho ritrovato in altri libri, declinato ogni volta con un nuovo alfabeto e nuovi linguaggi, e che ha segnato non poco questo mio anno di letture.
    • Il sistema periodico di Primo Levi (Einaudi)
      Anche qui c’è un po’ di montagna, almeno in alcuni dei ventun racconti che compongono l’autobiografia di Primo Levi, incentrata però sul suo mestiere di chimico, sulla passione per la Materia, declinata in ventun elementi della tavola periodica. Una lettura che mi ha letteralmente catturata e che ha richiesto davvero tante sottolineature e post-it colorati. Un racconto dietro l’altro, ne viene fuori una grande umanità, fatta anche di debolezze e sogni, sullo sfondo della Storia di metà Novecento, segnata dal fascismo, dalla guerra e poi dalla ripresa economica. Un libro che ho poi consigliato a tanti e che non vedo l’ora di proporre per una serata de La Sere vi legge.
  • Frida. Operetta amorale a fumetti di Vanna Vinci (24 Ore Cultura)
    Vanna Vinci non ha certamente bisogno di presentazioni. Qui i suoi fumetti raccontano la vita di Frida Kahlo, tra drammi, malattia, amori, passioni e soprattutto arte. Una vita certamente dolorosa – fisicamente e psicologicamente parlando – ma talmente intensa che credo sia inevitabile lasciarsene completamente affascinare. Nelle strisce di Vanna Vinci, Frida appare completamente nuda e non solo nel senso letterale del termine: non ci sono maschere, abbellimenti, apparenze. C’è tutta la disperazione, il dolore e la bruttura di determinati momenti, ci sono i pensieri, spesso cinici e crudi, il linguaggio scurrile. Un fumetto che è anche un’opera d’arte, con riproduzioni meravigliose di alcuni tra i dipinti più famosi di Frida Kahlo.
 

Mh, un po’ una delusione

    • Il corpo che vuoi di Alexandra Kleeman (Edizioni Black Coffee)
      A volte capita di inciampare in libri che proprio non sono nelle tue corde. Con questo di Alexandra Kleeman è successo e così ho definitivamente appurato che la distopia non fa proprio per me. Una città pressoché fantasma, il caldo torrido, dialoghi malati, relazioni altrettanto patologiche, ossessioni e un mondo parallelo iper-controllato, quasi un inferno. C’è tutto questo ne Il corpo che vuoi, tutto descritto con una scrittura asettica… e quanto mi è costato arrivare in fondo lo so solo io. Il libro critica non troppo velatamente la nostra società, fatta di apparenze e di poco altro, ma il risultato è – volutamente – fastidioso.
  • Il Cane, il Lupo e Dio di Folco Terzani e Nicola Magrin (Longanesi)
    Una delle ultime letture, ma decisamente tra quelle che mi ha innervosito di più.
    Innanzitutto in copertina appare bello grande il nome di Folco Terzani, che ovviamente ha scritto la storia, e solo più in basso, piccolissimo, quello di Nicola Magrin, autore delle numerose e davvero spettacolari illustrazioni che accompagnano il lettore dall’inizio alla fine del libro. Già solo questo mi fa arrabbiare non poco. Ma andiamo oltre… questa di Folco Terzani vuole essere una fiaba universale che parli a tutti, adulti e bambini, ma il messaggio è talmente esplicito e continuamente ripetuto, da venire completamente svuotato e banalizzato. Più che alla morale delle favole di Esopo, qui siamo davanti alle verità di Terzani figlio, sparate così, un po’ troppo dall’alto, tanto da risultare retoriche.

Ebbene, ho sfogliato davvero tante pagine in questi dodici mesi… secondo Goodreads ben 7.881! E con grande soddisfazione, ma anche curiosità  per le prossime letture, ora attendo il 2018. Quale sarà il primo libro? Ve lo dico? Ma sì, dai… La ferrovia sotteranea di Colson Whitehead (Edizioni Sur).

Bene, amici… vi auguro tanta felicità per un 2018 di letture (e di vita!). Ci risentiamo a gennaio.

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Nessuna risposta

  1. Alessiuccio ha detto:

    Complimenti per i numeri Sere! Io impallidisco con i miei quattordici libri letti, ma i buoni propositi per il 2018 sono di fare meglio, oltre che di partecipare a La Sere vi legge quanto prima. Il sistema periodico è forse il libro di Levi che finora ho apprezzato di più. Continua così, ti leggo sempre volentieri.

  2. la Sere che legge ha detto:

    Grazie Alessio!! No, ma va… innanzi tutto poco importa QUANTO si legga, ma COME e sono sicura che tu abbia fatto scelte ben ponderate e letture ben approfondite.
    Levi lo devo riprendere in mano al più presto, ripartendo proprio da quanto avevo già letto al liceo, perché ormai ricordo solo la forza delle sue parole.
    E sì certo, ti aspetto prestissimo per una serata de La Sere vi legge! 🙂

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