LA SERE VI LEGGE… RAYMOND CARVER
Dopo il successone (esageriamo pure!) del primo incontro in compagnia di Alice Munro, La Sere vi legge… continua!
La scelta del prossimo autore da proporvi è stata facile: Raymond Carver è uno di quelli che viene nominato per primo parlando di racconti e non so quante volte, negli ultimi mesi, mi sia stato consigliato da chi conosce un po’ i miei gusti. E non si sbagliavano infatti. L’intensità dei suoi racconti e la capacità di catturare l’attenzione e persino il respiro in appena poche pagine mi ha colpita e affondata.
Per scegliere il racconto giusto per la prossima serata, ne ho dovuti leggere diversi, passando da una raccolta all’altra, per poi ricadere su quello più famoso (seppur la scelta risulti un po’ banalotta, non potevo che cominciare da lì) e credo che ne sia valsa la pena. E soprattutto credo che questo sia solo l’inizio e che ora non riuscirò più a fermarmi fino ad averli letti tutti. Chissà che non faccia questo effetto anche a voi…
Allora tenetevi pronti perché per la seconda volta, la Sere vi invita a casa sua per un bicchiere di vino e un racconto da ascoltare. Ecco i dettagli.
La Sere vi legge…
* I posti sono limitati (la casa non è una reggia) ed è quindi obbligatoria la prenotazione, scrivendo a quandolaserelegge@gmail.com. Riceverete così anche le indicazioni su come arrivare.
** A vostra discrezione, potrete lasciare una piccola offerta libera, come contributo alla serata.
Vissuto lontano dall’America dei grattacieli, è sempre stato a contatto con quella parte del Paese che deve tirare a campare, che lotta con le bollette e spesso anche con l’alcol. Lui stesso ha fatto parte di quell’America ed è stato il primo a raccontarla, parlando di fallimenti, di disperazione, di mediocrità.
Cattedrale è la quarta raccolta di racconti di Carver. Nel libro prevalgono i toni desolati, i fragili equilibri pronti a spezzarsi in conseguenza di eventi all’apparenza secondari, ma anche nella tragedia o nella difficoltà si scorgono piccoli appigli che permettono di andare avanti. In questa raccolta la sua scrittura cambia, e i suoi racconti diventano più complessi sia dal punto di vista delle tematiche che della forma; Carver si distacca dal minimalismo e sente ora la necessità di una espressione più piena, di una linea narrativa meno scheletrica.
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