LETTURE ESTIVE
Un mesetto fa il mio computer cadeva in disgrazia e sono stata costretta a interrompere bruscamente la mia attività qui sul blog. Per fortuna agosto era vicino e con lui le ferie, anche se in realtà avevo ancora in serbo un paio di cosucce da raccontarvi prima della pausa che mi sarei comunque concessa. Ora che il genio di mio cugino è riuscito a resuscitarmelo (è ancora in prova e non è detto che sia tornato come nuovo) non sto a ripescare argomenti ormai obsoleti, ma vi riassumo brevemente queste ultime settimane.
Luglio si concludeva con due letture: una particolarmente coinvolgente e piacevole, l’altra molto meno.
** Il senso della lotta, Nicola Ravela Rafele (Fandango)
Figlio di terroristi delle Brigate Rosse ormai morti, Tommaso è stato cresciuto dagli zii. Non ha mai saputo esattamente cosa sia successo ai genitori, che lo hanno abbandonato quando aveva appena 4 anni, ma basta il racconto del dottor Pinto, che li conobbe a Grenoble nel 1984, per svegliare il giornalista che c’è in lui e farlo partire alla ricerca della verità.
Un romanzo che si legge tutto d’un fiato, complice anche l’indagine di Tommaso che pian piano ricostruisce la storia dei propri genitori.
Al di là del mistero e delle scoperte, a tenerti incollato alle pagine ci sono però anche i dubbi e i disincanti della mia generazione che è cresciuta con il fantasma dei famosi anni ’70, dei suoi valori e delle sue cause a cui ci si dava senza sconti. Una generazione che ha accumulato racconti di lotte, contestazioni, riunioni, manifestazioni e che magari ha anche provato a emulare negli anni dell’adolescenza, per poi lasciarsi andare all’insoddisfazione, sicura di non poter cambiare più niente nel mondo di oggi. Un «mondo di merda» per parafrasare chi quella rivoluzione ha provato a farla e l’ha pagata con vent’anni di carcere, come Armando Siriani:
«Guarda che bel mondo di merda che vi abbiamo lasciato, a quelli dell’età tua. […] Vi fate il mazzo, ma sarete sempre dei falliti.»
Purtroppo il romanzo perde forza nella seconda parte, troppo costruita e un po’ troppo da fiction della Rai, ma nel complesso una lettura che apre a tante riflessioni su un passato ancora vicino del nostro paese, sulla costruzione dell’identità di figlio, su l’equilibrio tra assenze e presenze. Un libro che ho scoperto per caso su una delle mie radio più preferite e che sicuramente mi ha suggerito un interessante filone tematico da approfondire.
** Le cose che restano, Jenny Offill (NN Editore)
Grace ha otto anni e studia la storia dell’universo in una stanza dalle pareti dipinte di nero. Un padre tutto scienza e razionalità e una madre che le narra leggende e prepara torte di compleanno per il pianeta Terra. Sballottata tra un mondo e l’altro non sarà facile crescere e scegliere la propria strada.
Un romanzo che in tanti avevano già letto e di cui avevo sentito tessere grandi lodi, ma che a me ha trasmesso una grande frustrazione per la piccola Grace, in balia di una madre fin troppo suis generis, in cui ho rivisto la protagonista di Aspettando Bojangles. E come in quel caso, non posso che stare dalla parte dei bambini, costretti a sopportare i capricci di genitori tutt’altro che equilibrati, a un’età troppo precoce per capire che non sono certo loro a essere sbagliati.
I personaggi spiccano tutti per le loro stranezze, tanto da apparire quasi caricature di se stessi e dare a tutta la storia un’atmosfera fantastica, in sintonia con le fiabe di Grace.
La scrittura della Offill è poi spezzettata, particolarmente asciutta, dando forma a paragrafi corti e scollegati gli uni dagli altri, che purtroppo hanno contribuito a farmi avanzare con fatica e senza quel coinvolgimento che speravo.
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All’ultimo momento ho invece deciso di inaugurare agosto unendomi alla lettura condivisa proposta da Interno Storie sul suo gruppo Facebook Interno Lettori, dedicata a Luce d’Agosto di William Faulkner, di cui (forse) vi parlerò una volta concluso.
Le ferie, oltre che corte, sono state particolarmente itineranti… quasi di corsa, lasciando veramente pochi stralci di tempo per i libri. Se però siete curiosi, su Instagram trovate un piccolo assaggio del mio viaggio nella Spagna centrale e settentrionale!
In preda a uno slancio di ottimismo, prima della partenza ho scelto ben tre titoli da portare con me e per contenere al massimo il bagaglio ho optato per il Kindle, che uso pochissimo, ma che in questi casi è perfetto. Inutile dire che a malapena sono arrivata a metà del primo libro. Ora mi rimangono quattro giorni di ferie per recuperare un po’ di letture e farmi una ragione che lunedì si torna davvero in ufficio.
TITOLO: Il senso della lotta AUTORE: Nicola Ravera Rafele EDITORE: Fandango ANNO: 2017 PAESE: Italia |
TITOLO: Le cose che restano AUTORE: Jenny Offil EDITORE: NN Editore ANNO: 2016 PAESE: Italia |
Ciao Serena , bentornata, scusa se vado all'indietr, ma è da poco che ti seguo, ho letto la tua recensione su "Un anno terribile" di J.Fante, lo sto leggendo ora, ho sempre poco tempo, ma tanta tenacia,e trovo che sia un romanzo breve splendido, che caratterizza anche l'epoca attuale.
E' molto bravo J. Fante, pensa che io lo conoscevo, ma mi sono decisa a leggerlo, quando l'estate scorsa, lo ho sentito leggere – anzi recitare, è meglio – da un attore- lettore, sotto un magnifico cielo stellato di agosto !! Stregata !!
Ma che bello, Eugenia, che anche tu abbia scoperto Fante. Io dovrò approfondire di più… per ora mi sono fermata a "Un anno terribile". Buona lettura!
Cara, nemmeno io ho mai ascoltato lezioni di Umberto Eco…mai..e io c'ero, ero molto giovane, ma c'ero….porca miseria, c'ero !
Quando da adulta scopri la sua letteratura, ne te lo perdoni….continuo a riguardare le sue foto, alcune le metto pure su Fb, ..non mi sono ancora abituata alla sua assenza! :((
🙂