#PARLAchiLEGGE #20

Che cos’è #PARLAchiLEGGE

#PARLAchiLEGGE è una rubrica quindicinale. Ogni 2 mercoledì esce una breve intervista a un lettore. 

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Oggi parliamo con Claudia

Mi chiamo Claudia, ho studiato letteratura e ora la insegno, insieme alla lingua italiana, agli stranieri. Non meraviglierà nessuno sapere che la mia vita sarebbe inconcepibile senza i libri! Non amo tanto i libri in sé, non sono una feticista, ma tutti quei mondi che si aprono dietro di loro, quelli sì, quelli non mi stancano mai! Forse per questo viaggio poco…

Quanti libri hai letto negli ultimi dodici mesi?
Non lo so. Quest’anno ho fatto una gara con un amico, a chi vedeva più film. Per ora sto perdendo alla grande, ma sui libri sicuramente vincerò: se in 5 mesi di lavoro ne ho letti 13, in un anno, vacanze incluse, conto di leggerne almeno una trentina.

Carta o digitale?
Tutti e due, naturalmente! Siccome non vedo tanto bene, il digitale mi aiuta. E siccome sono una quasi-pendolare, il digitale è comodissimo. Ma la carta è sempre la carta: fa rumore, odora, è più comoda da sfogliare e sottolineare. Però una volta sono caduta in acqua, al mare, con il libro – non me lo potrò mai dimenticare – e quindi il lettore digitale impermeabile è meglio. Anche se forse anche lui annegherebbe, non ho provato, e quindi allora meglio la carta, che quella volta tutto sommato il libro riuscii a finirlo… Insomma, i supporti sono tutti bellissimi! Solo il tablet no, perché mi fa stancare troppo gli occhi.

Libreria, internet o biblioteca?
In libreria non vado spesso, mi si confondono le idee. Poi voglio sempre tutto, non va bene. Confesso che in genere compro su internet, perché si risparmia, ma in biblioteca si risparmia ancora di più, quindi in fin dei conti è la mia preferita. Oltre al fatto che le biblioteche sono un posto bellissimo, pieno di sorprese, in cui ho passato anni meravigliosi. Poi quando un libro mi serve proprio, me lo compro. Se si trova! E non ci dimentichiamo che con MLOL la biblioteca è anche digitale. Che gioia!

Se ti chiedessi due titoli?
L’Agnese va a morire di Renata Viganò (Einaudi); Molloy, di Samuel Beckett (Einaudi). Grazie per non avermene chiesti di più!

Per immaginarti meglio, dove leggi di solito?
In treno. Anche in piscina parecchio, perché ascolto un sacco di audiolibri mentre nuoto. A volte non ho voglia di andare in piscina, ma sono così curiosa di sapere come va avanti la storia che ci vado lo stesso! A letto più prima, adesso no, perché ho constatato che se inizio poi non riesco a smettere e passo la notte a leggere, e la mattina dopo sto uno schifo. Invece dal treno devi scendere per forza, non c’è scelta! È decisamente il mio posto preferito.

È il momento della confessione: un libro che hai abbandonato?
Il maestro e Margherita Michail Bulgakov e anche L’uomo senza qualità di Robert Musil. Peccato, perché con Musil ce l’avevo quasi fatta.

Confessione n.2: segnalibro o vergognose orecchie?
I segnalibro li perdo sistematicamente. Peccato perché mia madre me ne ha regalati di bellissimi. Non mi vergogno per niente delle orecchie. Tante orecchie, chi più ne ha più ne metta! E anche sottolineature, senza pudore, e se non ho una matita, vada per la penna! E se il libro è mal rilegato e mi si sfascia tra le mani, niente paura: me ne porto un pezzo in un viaggio, e il pezzo successivo nel viaggio dell’indomani!

Una foto della tua libreria di casa?
La foto  in realtà è menzognera, ed ecco perché: non abito a casa mia, che è a Siena, ma da mia sorella, a Bologna. Quindi la libreria in questa casa è occupata dai suoi libri, e io ho cercato di portarne con me il meno possibile, anche se lentamente tanti volumi sono voluti venire anche loro a Bologna… e come facevo a dirgli di no? E questi miei libri si stanno insinuando nella libreria di mia sorella, peraltro bella e ben fornita, e da veri conquistatori ne hanno occupato già un terzo, scalzando gli oggetti. Comunque il grosso dei miei libri è a Siena: gli stranieri nello studio, gli italiani nel salotto, i saggi di tutte le discipline in un altro scaffale sempre in salotto, i libri illustrati nel corridoio. A parte la diaspora dovuta a numerosi traslochi che ha un po’ rimescolato le carte. Ma non vi preoccupate, è tutto sotto controllo: so sempre dove sono tutti i volumi! E poi tanto Bologna e Siena hanno ottime biblioteche: se mi serve qualcosa che è nell’altra città la posso (quasi) sempre ritrovare.

La libreria di Claudia… o meglio, di sua sorella

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