#PARLAchiLEGGE #17
Che cos’è #PARLAchiLEGGE
Vorresti essere il prossimo? È semplicissimo, non devi far altro che scrivermi a quandolaserelegge@gmail.com
Oggi parliamo con Cristina
Ormai diversi mesi fa mi sono imbattuta nel profilo Instagram di Cristina e sono rimasta assolutamente affascinata dalla sua ricca collezione di albi illustrati e libri per l’infanzia. Mi piace curiosare e quindi ho più volte scorso la sua gallery, memorizzando a segnando letture che prima o poi spero di recuperare. Calzettoni colorati, maglie a fantasia, foglie e prati fanno spesso da sfondo alle sue bellissime composizioni; lei, quasi sempre nascosta dietro a un libro aperto. Inutile dire che a ogni foto, la mia curiosità aumentava e allora ecco che l’ho invitata a partecipare a #PARLAchiLEGGE per scoprirne un po’ di più!
Quest’anno Cristina ha poi aperto il blog orecchioverde, a cui vi consiglio di dare un’occhiata.
Mi chiamo Cristina, faccio e studio per fare l’insegnante. L’amore per i libri nasce da piccola, quando mia nonna Amabile (di nome e di fatto) mi leggeva storie, scritte, ma anche e soprattutto immaginate. L’appuntamento settimanale in libreria con lei non mancava mai, tanto meno in biblioteca. Il lavoro mi ha poi permesso di trasformare la mia passione in qualcos’altro: leggere agli altri è una delle cose che mi rende più felice.
Tra questi ALTRI c’è anche lei, ovviamente. Mia nonna, 90 anni, ma con le orecchie ancora bambine, che chiedono storie ogni giorno.
Quanti libri hai letto negli ultimi dodici mesi?
Sono sincera, penso di averne perso il conto. Leggo molto, sia libri per adulti che per bambini, di conseguenza ci sono libri a cui mi dedico per moltissimo tempo, altri invece che filano via veloci come le nuvole. Ci tengo a sottolinearlo però: non sempre quelli più veloci sono per bambini; anzi, alcuni di loro richiedono molte riletture.
Carta o digitale?
Carta, carta e ancora carta. Non per chissà quale questione. Semplicemente penso sia uno degli aspetti più personali per un lettore: scegliere su quale supporto leggere.
Libreria, internet o biblioteca?
Purtroppo, con molte sofferenze per il mio portafoglio nei primi due casi, tutti e tre. Se visito una città o vado a fare la spesa e incontro una libreria lungo il mio cammino, beh… vuoi non entrarci?!? Nel mio paese il sistema bibliotecario è ben gestito e fornito, quindi se sono curiosa riguardo a un libro o mi serve per qualche attività a scuola… le bibliotecarie sono (quasi) sempre simpatiche e disponibili. 😊
Internet è la diretta conseguenza della biblioteca: inizio a leggere un libro preso in prestito, lo trovo appassionante interessante fantasmagorico supermegagalattico emozionante… beh… vuoi non ordinarlo?!?
Se ti chiedessi due titoli?
Questa penso sia la domanda più difficile per me. Ma ci proverò.
Il primo è un albo illustrato, uno dei primi che ho amato. Si intitola L’onda di Suzy Lee (Corraini). In realtà è un silent book, un libro senza parole. Penso che non si possa non leggere un libro come questo! Mi ha dimostrato che bastano davvero pochissime parole…ops, scusate, pochissimi tratti per raccontare una storia, con la S maiuscola.
Il secondo che mi sento di citare è Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern (Einaudi). Ok lo so, un classico, famosissimo, niente di nuovo… ma per me è stato importantissimo: l’ho letto alle superiori e mi ha cambiata. Non semplicemente modificata, ma cambiata, fin nelle ossa… dentro insomma.
Per immaginarti meglio, dove leggi di solito?
OVUNQUE. E dico sul serio: mio papà da piccola tentava di farmi capire che se invitiamo delle persone a cena, con tanto di amichette per giocare, nonostante la tua passione per i libri… insomma… non è molto carino appartarsi sulla credenza della cucina con un libro in mano… o costringere la tua povera amica a sentirti leggere ad alta voce…
Oggi riesco a frenare questo impulso, anche se, lo ammetto, al ristorante ho sempre qualche libro con me, in borsa.
È il momento della confessione: un libro che hai abbandonato?
Non ho paura a dirlo: più di uno. L’ultimo che ricordo è I Miserabili di Victor Hugo. Penso che ogni libro abbia il suo tempo. O meglio, che noi abbiamo un tempo per ogni libro. Quando decido di leggere una storia, dopo averla terminata, mi rendo conto che le mie orecchie avevano proprio bisogno di quelle parole, tutte quante, dalla prima all’ultima.
Confessione n.2: segnalibro o vergognose orecchie?
Segnalibro! Vicino al mio letto, ho una scatola di latta piena (ultimamente non si chiude più) di segnalibri: cartoline, illustrazioni, origami, fiori secchi…
Una foto della tua libreria di casa?
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La libreria di Cristina |
Per seguire Cristina, visita il suo blog orecchioverde
e il suo profilo Instagram: @orecchioverde
Credo che la lettura sia un modo unico e magico per approcciarsi al mondo. È davvero bellissimo vedere che, nonostante le voci di corridoio, c'è ancora tantissima gente che, non solo legge, ma lo fa con il cuore. Grazie a questo blog per avermelo ricordato!
Grazie a te Alessia, innanzitutto per queste belle parole!
E comunque sì, osservando bene, ogni tanto si trovano ancora lettori appassionati… per fortuna! 😉