#PARLAchiLEGGE 16
Che cos’è #PARLAchiLEGGE
Oggi parliamo con Sara
Mi chiamo Sara, ho 27 anni e sono un’insegnante. Ho ricevuto il mio primo libro, di gomma, a 4 mesi. Stando ai racconti di famiglia lo portavo con me anche nella vasca da bagno. Da allora non ho mai concepito una vita senza libri. Se dovessi riassumere il mio rapporto con la lettura in una frase sarebbe «Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza di essere ancora felice» di Jules Renard. Oltre alla lettura amo il cinema, la cucina e la fotografia.
Quanti libri hai letto negli ultimi dodici mesi?
Nel 2016 circa 15, gli impegni, il lavoro e un po’ di pensieri non mi hanno permesso di concentrarmi sulla lettura come avrei voluto. Proprio per questo, tra i miei propositi per l’anno nuovo c’era quello di leggere di più. Per ora sono al decimo libro del 2017 quindi direi che questo proposito lo sto rispettando!
Carta o digitale?
Entrambi. Viaggio molto quindi avere un’intera libreria sempre con me è davvero comodo, ma continuo a preferire il cartaceo. Se un libro mi è piaciuto o mi ispira particolarmente voglio averlo, non c’è niente di più bello di uscire dalla libreria con una busta piena.
Libreria, libreria, libreria! Anche internet ma… Libreria! Le librerie sono il mio antistress e il mio rimedio a tutto. Quando ci entro mi sento subito meglio.
Se ti chiedessi due titoli?
Me ne vengono molti di più ma ti direi Ballando a notte fonda di Andre Dubus (Mattioli 1885), un autore che ho scoperto l’anno scorso e che amo molto, e Olivia di Paola Calvetti (Mondadori). Ad oggi non esiste un altro libro che mi rappresenti di più, fatico a parlarne come se si trattasse della mia storia.
Per immaginarti meglio, dove leggi di solito?
La sera a letto e in treno. Ho una vita molto movimentata quindi ho sempre un libro in borsa e uno sul comodino.
È il momento della confessione: un libro che hai abbandonato?
Detesto abbandonare i libri, anche se non mi piacciono vado avanti stringendo i denti e lamentandomi. Per ora diciamo che ho messo in pausa La stranezza che ho nella testa di Orhan Pamuk (Einaudi) e Ogni cosa è illuminata di Jonathan Safran Foer (Guanda), ma mi impegno a finirli prossimamente.
Confessione n.2: segnalibro o vergognose orecchie?
Segnalibro, senza dubbi. Per me le orecchie sono un’eresia, tratto i libri come qualcosa di prezioso e se qualcuno li sfoglia inizio ad agitarmi per paura che rovini le pagine. Sono un po’ matta, lo so.
Una foto della tua libreria di casa?
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La libreria di Sara |
Bellissima rubrica!! Credo mi candiderò per un'intervista! 🙂
Buongiorno Mara, grazie mille… e sì, molto volentieri! Scrivimi una mail, così ti mando tutte le istruzioni.
A presto.