#PARLAchiLEGGE 11
Che cos’è #PARLAchiLEGGE
Oggi parliamo con Linda
Cinque anni di liceo insieme, tra professori di lettere molto poco motivati che, fatta eccezione per la prima estate, non ci hanno mai fatto leggere niente e un vano tentativo del professore di storia, contestato e poco apprezzato. Ecco che mi stupisco sempre molto di constatare che alcuni di noi siano usciti da quel liceo classico appassionati della lettura. Io per prima.
Io e Linda, devo dire, abbiamo purtroppo perso le tracce l’una dell’altra anni fa. Grazie a Facebook sappiamo qualcosina delle rispettive vite, ma, una a Bologna e l’altra a Milano, non è facile mantenere i contatti. Che sorpresa, dunque, quando ho ricevuto il suo messaggio, dicendo che sarebbe stata felicissima di partecipare a #PARLAchiLEGGE e che seguiva il mio blog con interesse. Da questa parte della tastiera non ho bene la percezione di chi mi legge, ovviamente, e ritrovare un’amica di vecchia data proprio grazie a questa pagina, mi ha commosso molto. E ancor più scoprire che, seppur nella distanza, siamo unite dalla passione per i libri.
Quanti libri hai letto negli ultimi dodici mesi?
20… Lo so con certezza, li registro meticolosamente su anobii.com.
Carta o digitale?
Sempre e solo carta, dato che li prendo in biblioteca. Ma niente snobismo, ben venga l’Ebook, l’importante è leggere.
Libreria, internet o biblioteca?
Biblioteca, non sento la necessità di possedere i libri che leggo; e chiunque abbia mai fatto un trasloco sa quanto pesa la carta, meglio non accumularne troppa in casa.
Se ti chiedessi due titoli?
Ardua scelta, ne dico due dei tanti che mi sono piaciuti. La breve favolosa vita di Oscar Wao di Junot Diaz (Mondadori), commovente racconto tra presente e passato, che ci fa conoscere la terribile storia della dittatura di Trujillo nella Repubblica Dominicana. Il secondo è E l’uomo incontrò il cane del meraviglioso Konrad Lorenz (Adelphi).
Per immaginarti meglio, dove leggi di solito?
Quasi sempre a letto, faccio fatica a dormire se non leggo almeno qualche pagina; ogni tanto sull’autobus andando al lavoro, raramente in vacanza.
È il momento della confessione: un libro che hai abbandonato?
Quello che mi vergogno di aver abbandonato è La morte a Venezia di Thomas Mann: ho provato due volte ma non ce la faccio a finirlo. Ne ho abbandonati altri senza grossi scrupoli, la vita è troppo breve per perdere tempo con libri brutti.
Confessione n.2: segnalibro o vergognose orecchie?
Segnalibro, o meglio oggetti a caso infilati nel libro… sono molto disordinata
Una foto della tua libreria di casa?
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La libreria di Linda |
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