#disegniEparole – BILBOLBUL

Che cos’è #disegniEparole

#disegniEparole è una rubrica che esce quando capita. Avrei voluto dargli una cadenza fissa, ma sono ahimè succube di iperboliche settimane che finiscono per ingarbugliarsi sempre all’inverosimile, nonostante i miei migliori propositi di vivere senza corse contro il tempo e senza fiato corto. 
Ogni appuntamento è occasione per approfondire un argomento diverso, attraverso uno o più albi illustrati. La rubrica mi porta in giro per librerie e biblioteche alla scoperta di case editrici, illustratori e libri di tutti i formati e colori.

Il bookshop di BilBOlbul in Salaborsa


Oggi parliamo di BILBOLBUL

Un #DISEGNIePAROLE particolare. Non una tematica specifica da declinare attraverso uno o più albi illustrati, ma un tour per alcune delle mostre che ho avuto modo di visitare in occasione di BiBOlbul.
Già l’ultima volta si parlava di fumetto, che rientra a pieno diritto in questa rubrica tutta dedicata alle immagini e al loro utilizzo all’interno dei libri. Libri per bambini, ma anche per adulti, talvolta leggeri e frizzanti, altre volte profondi e serissimi.
Il Festival, che si è tenuto nelle ultime due settimane, disseminato in decine di location più o meno convenzionali, ha offerto opportunità meravigliose di vedere dal vivo i lavori di alcuni eccezionali autori di fumetto, sia italiani che stranieri. L’ospite d’onore di questa decima edizione era Chris Ware, che mi sono già ripromessa di approfondire.
Ma veniamo alle mostre a cui sono riuscita a fare un salto e alle belle scoperte che mi hanno permesso.
Prima in ordine cronologico, viene l’esposizione di disegni e bozzetti originali di Misstendo, per i Diari da uno Spettacolo, il progetto de Il Girovago (Ed. Nuova S1), che da ormai quattro anni porta fumettisti alle prove di un laboratorio di teatro interculturale (in questo caso il laboratorio è Esodi, della Compagnia Teatro dell’Argine).
Con questo lavoro sono di parte, in quanto l’ho visto nascere e svilupparsi, nei sei mesi in cui le strisce venivano pubblicate con cadenza bisettimanale sul blog, ma, forse proprio per questo, ho potuto apprezzare quanto gli originali si differenzino dalla riproduzione a video, che, inevitabilmente, finisce per appiattire sfumature e tratto.
Forte e voluto il richiamo alla figura di Pinocchio, che, per imparare a stare al mondo, deve prima imparare le basi. E così le marionette di Misstendo. Ma lascio a voi il piacere di scoprire oltre.
Misstendo
Diari da uno Spettacolo di Misstendo 
misstendo
Diari da uno Spettacolo di Misstendo 
Misstendo
Diari da uno Spettacolo di Misstendo – Immagine tratta da BilBOlbul.net
➠Per una visione completa delle strisce, rimando alle 12 puntate pubblicate su ilgirovago.com.
Ancora nella fase di prefestival, ho invece visitato una delle realtà più attive e particolari della Bolognina. Al Checkpoint Charly inaugurava infatti la mostra Gli scogli di Taranto di Mattia Moro, reportage d’inchiesta a fumetti sul degrado e la riurbanizzazione del centro storico di Taranto. Bianco e nero, tratto grosso e deciso e testi chiari che raccontano ciò che è successo e ciò che si sta pianificando di fare. Il progetto è nato durante la residenza artistica Scirocco, che ha coinvolto diversi artisti, grazie alla collaborazione di SPINE Temporary Small Press Bookstore, DamageGood, S. Andrea degli Armeni Domus Armenorum e altre realtà locali.
Mattia-Moro
Gli scogli di Taranto di Mattia Moro
Mattia-Moro
Gli scogli di Taranto di Mattia Moro
Mattia-Moro
Gli scogli di Taranto di Mattia Moro – Immagine tratta da BilBOlbul.net
➠La versione stampata della storia:
Gli scogli di Taranto (Graphic News in collaborazione con SPINE Temporary Small Press Bookstore )
La mostra di David Wiesner esce invece un po’ dall’ambito del fumetto, per rientrare a pieno titolo in quello dell’illustrazione. Altro autore che non conoscevo e che mi ha completamente rapita. Nonostante non sia stata particolarmente colpita dai suoi personaggi fantastici, sono rimasta affascinata dagli acquerelli, talmente perfetti da sembrare finti, quasi realizzati al computer. Interessanti anche le prospettive di alcuni dei suoi disegni, non convenzionali, che obbligano lo spettatore (o il lettore) ad assumere punti di vista fuori dal comune. Una menzione anche all’allestimento della mostra. Un’entrata ad hoc, passando da una tenda nera, svela un mondo fantastico che dapprima richiama l’interno di un sommergibile, per poi condurre il visitatore in un giardino sovrastato da una miriade di foglie di ninfea.
David_Wiesner
E se fosse tutto normale? di David Wiesner
David_Wiesner
E se fosse tutto normale? di David Wiesner
David_Wiesner
E se fosse tutto normale? di David Wiesner
David_Wiesner
E se fosse tutto normale? di David Wiesner
➠I libri di David Wiesner tradotti in italiano:
Martedì (Orecchio Acerbo)
Mr Ubik (Orecchio Acerbo)
Art e Max (Il Castoro)
Infine un fumetto fortissimo, intenso, che lascia quasi senza parole. Sono le tavole di Elena Guidolin, che toccano il tema importante e pesante della tortura, da Giulio Regeni ai fatti di Genova, da Abu Grahib al fascismo in Italia. Il nero pieno della china si scontra con bianchi stridenti, in un’alternanza quasi violenta di luce e ombre. Incredibile anche in questo caso l’effetto completamente diverso delle tavole su stampa, in cui i bianchi si perdono, divenendo semplice sfondo delle bellissime figure nere, a scapito di spessore e volume. Ma ovviamente tutto questo è inevitabile, quanto ovvio, altrimenti perché ci prenderemmo la briga di andare a vedere mostre e musei?
I segni addosso di Elena Guidolin – Immagine tratta da BilBOlbul.net
I segni addosso di Elena Guidolin – Immagine tratta da BilBOlbul.net
➠Il libro di Elena Guidolin:
I segni addosso (BeccoGiallo)
Trovando il tempo, ultimamente così prezioso da queste parti, avrei voluto visitare altre mostre in programma. Cercherò di recuperare almeno con quelle che rimarranno allestite ancora per qualche tempo.
Per i più curiosi, questa la mia lista dei desideri:
Il palazzo della memoria di Chris Ware alla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
In silenzio di Audrey Spiry da Zoo
Gente di Strada di Matthias Lehmann lungo via San Giacomo.

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