#PARLAchiLEGGE 5
Che cos’è #PARLAchiLEGGE
Oggi parla MARIKA
Compagne di banco per quasi tutti i cinque anni di liceo, io e Marika passavamo le giornate a confidarci segreti (che non svelerò!) e a sghignazzare alle spalle del parco professori che ci era capitato… per sopravvivere allo stato di ansia perenne che quelle mura scolastiche infondevano nel nostro animo! Eravamo allora in epoca ante-cellulare e le nostre chiacchierate proseguivano in lunghissime sessione telefoniche, tra le imprecazioni di mia sorella, con cui dovevo contendermi la linea fissa di casa, e quelle di mia madre, per la bolletta che andava alle stelle.
Oltre a fare le sedicenni, capitava però anche di scambiarci opinioni e consigli letterari… qualche classico, qualche libro esistenzialista o qualcuno più romantico.
Da adulte ci capita ormai poco di vederci, ognuna presa da mille impegni familiari e lavorativi; mi piace però che sia anche grazie ai libri che ogni tanto ci si senta. Qualche anno fa sono persino riuscita a farmi prestare un suo volumone Zanichelli, che, ahimè, giace ancora nella mia libreria (cara Marika, prima o poi riuscirò a ridartelo, non perdere le speranze!). Da qualche tempo, seguo poi le sue pause pranzo letterarie attraverso i social network e, affascinata dalla sua costanza, ecco che le ho proposto di partecipare a #PARLAchiLEGGE, per riscoprire le sue abitudini in fatto di libri.
Cominciamo.
Quanti libri hai letto negli ultimi dodici mesi?
Ehm…non lo so. Tanti per la mia personalissima media tenuta negli ultimi anni. Da dicembre 2014, quando Babbo Natale mi ha regalato il mio preziosissimo Kobo, ad oggi, 26.
Carta o digitale?
Assolutamente digitale. Non pensavo che una bibliofila come me, amante del profumo dei libri, della sensazione che la carta delle pagine lascia sulle mani, potesse convertirsi all’ebook. E invece…
Un po’ per la comodità di questo aggeggio che mi permette di leggere proprio dove più preferisco, cioè a letto, senza appesantirmi le braccia, e un po’ per il fatto di poter tenere la luce spenta (da quando sono diventata mamma posso permettermi di leggere solo quando la belva dorme, e la luce potrebbe svegliarla) mi sono definitivamente convinta e convertita. Certo la carta stampata esercita sempre su di me un certo fascino, tant’è che qualche giorno fa sono entrata in libreria per cercare dei libri per bambini e sono uscita con il doppio di quello che mi occorreva. In più mi ha colto di nuovo la voglia di realizzare il mio sogno nel cassetto: aprire proprio una libreria.
Aggiungo anche, proprio a discapito di questa mia fantasia insana, che preferisco il digitale anche per una questione di costi. I libri costano e mantenere questo vizio non sempre è facile.
Libreria, internet o biblioteca?
Il tempo è tiranno e internet aiuta. I miei libri in formato digitale li acquisto su un sito fantastico che mi ha creato una vera e propria dipendenza. In biblioteca vado con mia figlia, perché voglio che impari prima di tutto ad apprezzare e rispettare la carta: di digitale nella sua vita presente e futura ce n’è e ce ne sarà fin troppo. Su internet ho fino ad adesso acquistato anche quelli per lei e i suoi amichetti. Dopo la mia ultima visita in libreria, mi sono però ripromessa di non farlo più.
Se ti chiedessi due titoli?
In assoluto o degli ultimi letti?
In assoluto: Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen e Il piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry. Tra gli ultimi letti mi hanno entusiasmata: Nella testa di una jihadista di Anna Erelle (TRE60), e Mi sa che fuori è primavera di Concita De Gregorio (Feltrinelli).
Per immaginarti meglio, dove leggi di solito?
Temo di aver anticipato questa domanda rispondendo a un’altra. Ad ogni modo per lo più leggo a letto, la sera prima di addormentarmi. Col bel tempo però ho iniziato a farlo anche in pausa pranzo, quindi su una panchina nel parchetto del business center in cui lavoro, o direttamente sull’erba.
È il momento della confessione: un libro che hai abbandonato?
La storia infinita di Michael Ende…di nome e di fatto per me. Odio abbandonare i libri, per questo cerco sempre di sceglierli nella maniera più accurata possibile. Col passare degli anni ne ho accantonati altri, però: Norwegian wood. Tokyo Blues di Haruki Murakami (Einaudi), per esempio. Iniziato e interrotto due volte… proprio non ci troviamo.
Confessione n.2: segnalibro o vergognose orecchie?
Ora, con il digitale, il segnalibro lo mette direttamente il Kobo. Con la versione cartacea, invece, biecamente orecchie.
Una foto della tua libreria di casa?
Non ho una vera e proprio libreria… ho piuttosto libri sparsi e nascosti ovunque… Se vuoi, però, ti fotografo quella di mia figlia.
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La libreria della bimba di Marika |
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