#PARLAchiLEGGE 4


Che cos’è #PARLAchiLEGGE

#PARLAchiLEGGE è una rubrica quindicinale. Ogni 2 mercoledì esce una breve intervista a un lettore. 
Per partecipare, scrivete a quandolaserelegge@gmail.com.

Oggi parla ANGELO

Ricordo bene quando, in partenza per un mese di ferie in Grecia, mio padre sceglieva appena quattro magliette, due paia di pantaloncini e un paio di ciabatte da mettere in valigia… ma riempiva una borsa intera di libri, accumulati già nei mesi precedenti, pensando alle lunghe giornate in spiaggia, seduto sotto al sole con il cappello in testa. La preoccupazione che non bastassero, la goduria con cui guardava la pila crescere in altezza e la soddisfazione nel dirci «Oh, quest’anno mi porto tutti questi!». Ricordo anche quanto mi sentissi grande a emularlo e, nel mio piccolo di bambina, mettere anch’io via due o tre titoli per le vacanze, che poi avrei divorato contenta.
Da più grande, quante volte ho saccheggiato la sua libreria, in cerca di ispirazione! Perché veramente lì ci si trova di tutto… dal giallo svedese al saggio di storia antica, tutto Simenon, tutto Camilleri, Umberto Eco a gogo, ma anche Dante, Manzoni e chi più ne ha più ne metta.

E allora ecco mio padre… Angelo, che prima di queste ultime ferie mi ha chiesto quando pensassi di intervistarlo. E in effetti glielo dovevo proprio, proprio lui che è stata la prima persona ad avermi mostrato la magia e la meraviglia della letteratura tutta.
Ma vediamo cosa mi ha raccontato.

Quanti libri hai letto negli ultimi dodici mesi?
Circa 20 libri.

Carta o digitale?

Sono stato fulminato dal digitale.
Circa 4 anni fa, durante una vacanza in Grecia, nel giro di 4 giorni terminai la lettura di tutti i libri che avevo con me. Una tragedia. Poi una mattina, sulla spiaggetta arrivarono due coppie di nonni inglesi e tirarono fuori ognuno dalla sua sacca un piccolo oggetto rettangolare e si misero a leggere. Il libro era tutto dentro a quel minuscolo oggetto!
Non appena in Italia lo comprai anch’io e così da allora leggo solo su tablet.

Libreria, internet o biblioteca?
A questo punto i libri li compro logicamente solo su Internet e ho alcuni siti su cui faccio i miei acquisti.

Se ti chiedessi due titoli?
I libri che mi hanno appassionato di più tra gli ultimi letti sono sicuramente Avarizia. Le carte che svelano ricchezza, scandali e segreti della Chiesa di Francesco di Emiliano Fittipaldi (Feltrinelli) e Pape Satan Aleppe. Cronache di una società liquida di Umberto Eco (La nave di Teseo). Ma tra tutti quelli che ho letto, ci sono tre titoli in cima ai miei preferiti: Il nome della rosa di Umberto Eco (Bompiani), L’eleganza del riccio di Barbery Muriel (E/O) e Ti prendo e ti porto via di Niccolò Ammaniti (Einaudi). È la mia classifica personale .

Per immaginarti meglio, dove leggi di solito?
Leggo in treno (sono un pendolare) e la sera prima di dormire. In vacanza poi leggo ovunque.

È il momento della confessione: un libro che hai abbandonato?
Mi vergogno molto, ma ho abbandonato (non una, ma almeno tre volte) Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez (Mondadori). Mi sono appunto imposto tre volte di leggerlo, ma non c’è stato verso. Dopo alcune pagine l’ho abbandonato, era una tortura! Mi scuso con quelli che lo considerano un capolavoro.

Confessione n.2: segnalibro o vergognose orecchie?
Con il tablet il segnalibro è automatico ma quando leggevo il cartaceo usavo la vecchia e cara orecchia senza vergognarmi.

Una foto della tua libreria di casa?

La libreria di Angelo

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