#disegniEparole – ALBERI
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ALBERI per #disegniEparole |
Che cos’è #disegniEparole
Chi mi legge e chi mi conosce, sa quanto ami le parole, ma non posso certo negare il fascino che da sempre esercitano su di me le immagini, disegnate o fotografate che siano. Sarà per questo che da piccola, alla domanda fatidica «Cosa vuoi fare da grande?» ho sempre risposto «La pittrice»! In realtà le scelte scolastiche mi hanno portata lontana dall’arte figurativa e mi hanno invece sempre più avvicinata alle lettere e ora eccomi qui a scrivere e leggere, anziché disegnare. Ormai alcuni hanno fa ho però scoperto il mondo degli albi illustrati e ho improvvisamente trovato la quadratura del cerchio. Ecco che libri e immagini si trovano a condividere un terreno comune, prestandosi linguaggi gli uni agli altri e viceversa.
#disegniEparole sarà quindi una nuova rubrica che, salvo inconvenienti e improvvisazioni del caso, ricorrerà un giovedì al mese, al posto di una delle mie solite schede di lettura. Ogni appuntamento sarà dunque occasione per approfondire un argomento diverso, proprio attraverso uno o più albi illustrati. La rubrica mi porterà in giro per librerie e biblioteche alla scoperta di case editrici, illustratori e libri di tutti i formati e colori.
Oggi parliamo di ALBERI
Alberi alti, bassi, frondosi, a punta, spelacchiati… preziosi per noi uomini e per tutto l’ecosistema. Sono di riparo per alcuni animali, alimento per altri, producono l’ossigeno che ogni giorno respiriamo e consumiamo. Da sempre simbolo della vita, che si rigenera in un continuo processo circolare, ma simbolo anche di forza e sicurezza.
Da qualche anno ho scoperto il mio amore per la montagna, dove vado a camminare e respirare a pieni polmoni, inebriandomi di natura e silenzio. Abitando a Bologna, le mie “montagne” sono quelle dell’Appennino Tosco-Emiliano e qualche volta mi spingo verso la Romagna. Per lo più queste sono zone ricche di boschi e io, a seconda delle stagione, rimango affascinata dalle chiome ancora acerbe della primavera, quelle frondose dell’estate, quelle coloratissime dell’autunno e quelle assenti dell’inverno. In città purtroppo, vuoi per i ritmi sempre serrati, vuoi per l’abitudine a guardare dove metto i piedi (o al libro che tengo in mano), spesso mi dimentico dell’esistenza degli alberi… e forse dovrei prestare un po’ più di attenzione. Allora qualche giorno fa sono andata nella mia biblioteca di quartiere, che si trova proprio ai margini di un piccolo parco, sono entrata nel reparto albi illustrati e ho cominciato a sfogliare…
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Concerto per alberi di Laëtitia Devernay |
Inizialmente ero quasi imbarazzata, io, adulta, in uno spazio a misura di topolini di un metro e venti, ma un po’ alla volta sono scivolata in uno stato di curiosità insaziabile, estasiata davanti a tante immagini e storie fantastiche. Non so più nemmeno io quanti libri ho portato al mio mini-tavolo e quante volte sono corsa al computer, a consultare il catalogo. Tra colori, animali parlanti, fate e orchi, sono stata però subito conquistata da Concerto per alberi, illustrato da Laëtitia Devernay, che, senza l’uso di parole, trasmette una pace immensa. Prima parlavo di silenzio; ebbene, questo straordinario albo completamente muto, dal tocco poetico e onirico, sembra essere una risposta allo schiamazzo che caratterizza le nostre vite e ritaglia per noi un angolino di quiete, con la sua partitura di foglie, uccelli e note.
Il libro si chiude con la bacchetta del direttore piantata in terra, da cui nasce un nuovo alberello: ecco quindi la ciclicità della natura e della vita, di cui l’albero ne è infatti archetipo. E lo stesso ciclo in cui niente si estingue e tutto si trasforma lo ritroviamo infatti in Storia di un albero di Émilie Vast, dove, guidati da uno scoiattolo, assistiamo alla vita della pianta, che nasce e si trasforma al passare delle stagioni. Come ogni individuo, anche l’albero è però circondato da uno ecosistema, composto da erbe, fiori, animali, nuvole e umani. Ogni tavola dell’albo racchiude quindi in sé un numero infinito di storie, tutte da scoprire e da rincorrere. Poche parole accompagnano le immagini e il lettore è lasciato libero di seguire il filo che preferisce, saltando da una pagina all’altra e sbirciando dagli oblò ritagliati che, come il buco di Alice, si aprono a mondi meravigliosi. In tutto questo, l’uomo c’è ma non si vede; lascia tracce, senza però invadere il terreno altrui e invitando così il lettore al rispetto per la natura e per tutti i suoi abitanti.
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Storia di un albero di Émilie Vast |
Il tratto raffinato e minimale di Émilie Vast non tralascia niente: in una quadricromia di grigio, nero, bianco e ocra, ritrae un mondo perfettamente armonico, dove tutto è colto con grande dovizia di particolari, pur rimanendo stilizzato. Estremamente fedeli alla realtà sono invece le immagini a china e acquerello di Emmanuelle Tchoukriel in Inventario illustrato degli alberi. Illustratrice scientifica, ha creato una vera e propria enciclopedia per bambini… e per adulti! 57 tavole, dove vengono rappresentati altrettante specie arboree tra nostrane ed esotiche, con tanto di particolare delle foglie, della corteccia e degli animali del proprio ambiente. Un albo prezioso, da consultare prima e dopo le passeggiate, grazie anche alle descrizioni di Virginie Aladjidi, che collocano le piante nel proprio habitat e ne tracciano le caratteristiche principali.
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Inventario illustrato degli alberi di Virginie Aladjidi eEmmanuelle Tchoukriel |
Qui si conclude il mio primo viaggio nel mondo illustrato. Prima di riconsegnare gli albi in biblioteca, credo che ne approfitterò però per dilettermi nel disegno, copiando fiori ed erbe dal libro di Émilie Vast… e magari troverò anche il coraggio di mostrarvi il risultato!
Ecco i libri citati
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